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Gianpaolo Capursi passato e futuro: “Grazie al Futsal Barletta. Ora una nuova esperienza tra futsal e calcio”

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Foto: Futsal Barletta

La stagione appena terminata si è conclusa con l’eliminazione nei play-off per la promozione in Serie B con il suo Futsal Barletta e Gianpaolo Capursi, in un’intervista esclusiva a FutsalNow, traccia un bilancio di questa annata.

Vorrei innanzitutto ringraziare il Futsal Barletta, ringraziando uno per tutti mister Leo Ferrazzano, allenatore a mio avviso poco “pubblicizzato” nel nostro mondo ma che a mio avviso, se non fosse per il suo attaccamento ai colori biancorossi, potrebbe cimentarsi in qualsia altra piazza, per doti tecniche ed umane. Due anni fa mi è stata proposta questa collaborazione tecnica con trasparenza e linearità e mi sono sentito subito a casa, i km fatti non sono mai pesati perché la società mi ha fatto sempre sentire importante ed ho potuto lavorare col mio metodo, senza che nessuno mai sia venuto ad intromettersi in scelte e modalità. Ci siamo dati una organizzazione, io e Leo, a comparti stagni, cosa che secondo alcuni è sbagliata, ma i risultati di questi due anni hanno detto il contrario e per cui evidentemente la nostra idea era efficace. Il gruppo di atleti a nostra disposizione è stato fantastico, perché si sono sempre allenati con grande entusiasmo e professionalità e la qual cosa non è mai scontata. Per cui posso solo dire grazie, di cuore a tutti.

Capursi parla poi del suo futuro, lontano da Barletta e dalla Puglia: “In questo momento della mia vita vivo fuori regione, nel Lazio più precisamente, dove il futsal ha avuto i suoi albori italiani, per cui il panorama delle società presenti su questo territorio mi ha consentito di fare delle valutazioni su ciò che fosse meglio per me in questo momento della mia vita sportiva e privata e per cui ho deciso di accettare un incarico in una delle più grosse ed importanti realtà del territorio, nella quale svolgerò il mio ruolo di allenatore di primo livello di futsal nel calcio a 11. L’idea mi entusiasma molto perché questo vuol dire che grosse società di calcio stiano comprendendo l’importanza del futsal che non viene visto più come un surrogato ma come uno sport che arricchisce il ” fratello maggiore”. Sarà difficile ma al tempo stesso meraviglioso, ne sono certo, poter lavorare in maniera sinergica col calcio a 11.

Capursi si sofferma infine dello stato di forma del futsal italiano: “Il futsal italiano è in questo momento storico davanti ad un bivio che non è dato solo dalla riforma di cui tanto si chiacchiera, ma dalla volontà o meno di diventare uno sport serio e unico, con le proprie peculiarità e la propria identità, senza scimmiottare il calcio a 11 o altre discipline indoor. Il lavoro dei settori giovanili deve essere valorizzato e professionalizzante, non può più essere lasciato al caso od all’improvvisazione: i tecnici devono essere abilitati, devono studiare, perché è impensabile che si lasci al caso la crescita sportiva di atleti che poi, nello stesso interesse delle società, dovrebbero andare a costituire il parco giocatori nel futuro prossimo.
In Puglia, per ciò che vedo, ci sono società che lo hanno capito, come ad esempio Itria e Giovinazzo, che nei prossimi anni avranno la possibilità di avere tanti giocatori del posto in prima squadra con un risparmio economico notevole.


A livello di campionati regionali questo l’ho visto meno, ne sono prova i continui fallimenti nel Torneo delle Regioni, ma in questo caso ritengo che sia la federazione che noi addetti ai lavori dovremmo sederci e capire cosa e come agire per invertire una ormai atavica tendenza a mettere la testa sotto la sabbia che la federazione ha assunto nel suo DNA. Io, da sportivo, quando perdo cerco di trovare soluzioni perché non accada più, non posso sempre arrampicarmi sugli specchi o pensare che, senza cambiare nulla, la prossima volta possano cambiare i risultati“, chiosa mister Capursi.

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