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Corinaldo, tre punti d’oro. Scatto decisivo per la salvezza al PalaChemiba, battuto il Cerreto d’Esi

Foto: ASD Calcio a 5 Corinaldo

Siamo salvi. La nona stagione del campionato nazionale ci regala ancora una salvezza. In un campionato mai così incerto come quest’anno. La corsa sulle montagne russe termina qui: il battito del cuore ritorna stabile, il respiro non è più affannoso, così come la mente non è più offuscata e le gambe possono finalmente sgranchirsi. Par di vedere finalmente dei sorrisi. Siamo sani, salvi e felici.

La gara di sabato, al PalaChemiba, casa del Cerreto d’Esi, sulla carta è tutt’altro che semplice. (e non lo sarà neanche in campo, tra le gare meno corrette della stagione). I padroni di casa vengono sì da una sconfitta (2-1 con la capolista Audax Senigallia), ma prima da cinque vittorie consecutive con un bel balzo in avanti in classifica, dall’ultima alla quart’ultima posizione. Il Corinaldo, dal canto suo, continua ad essere discontinuo, con vittorie insperate e sconfitte inaspettate.

𝘊𝘌𝘙𝘙𝘌𝘛𝘖 𝘋’𝘌𝘚𝘐- Il valzer dei gol lo comincia al 3’ capitan Campolucci, vero trascinatore non solo della gara, ma di tutta la stagione. Gol capolavoro all’incrocio e 1-0 Corinaldo. Due minuti e Wagner Leite pareggia. Grida presente, mettendo la freccia, Marco Pettinari. Al 7’ la sfida si accende negativamente, quando il nostro capitano prende una manata in volto, cade a terra, l’arbitro non fischia e i padroni di casa non si fermano, anzi, decidono di approfittare dell’uomo in meno e segnare: Sakuta 2-2. Al 13’ regaliamo il 3-2, ma ci pensa Pettinari a rimettere tutto sui binari giusti, 3-3. A cinque dal termine del primo tempo arriva anche il quinto fallo degli ospiti, ma bravi i corinaldesi a mantenere la lucidità. Al 19’ Bacchiocchi segna il 3-4, Carlopio, qualche secondo dopo, riporta subito la parità.Il secondo tempo ricomincia con la doppietta di Campolucci (4-6). Carlopio accorcia di nuovo, manca però il gol di Mancini, arriva, 5-7. Quinto di movimento per i cerretesi, ma Bacchiocchi, dopo l’ennesima scorrettezza avversaria, affonda la lama, 5-8.

È il Corinaldo, baby. Quel Corinaldo che quando il gioco si fa duro comincia a giocare. E a vincere. Perché siamo orgoglio e passione e se arretriamo è per prendere la rincorsa, non per fermarci.

TONELLI – “Come spesso accade anche al di fuori dello sport, ci ritroviamo di fronte a imprevisti e ostacoli che toccano i nostri nervi più scoperti e mettono a nudo tutte le nostre fragilità. Probabilmente dopo una scorsa stagione dove abbiamo fatto bene, oltre le aspettative, in un campionato con belle corazzate, quest’anno tutti da fuori aspettavano un campionato di diversa classifica. Poi però bisogna giocare. Non è quasi mai mancato il gioco ma è mancata la costanza, quella che ti impedisce di far seguire a delle prestazioni di grandissimo livello altre anonime e un po’ deludenti. Ci siamo reinventati, rinnovati, fatti un bagno di umiltà e rimessi in gioco più e più volte. Poi alcune stagioni nascono con dei fili conduttori strani e bravo è chi ci capisce qualcosa. Nonostante tante imperfezioni ne siamo venuti fuori, da squadra, quando più serviva. Di certo si poteva fare meglio, ma guai a dare per scontate le cose. Voglio ringraziare i ragazzi per non aver mai mollato e aver dato dimostrazione di grande attaccamento. E’ stata una stagione stressante per loro e meritano riposo. Voglio ringraziare lo staff, nelle persone di Marco Coppari, Andrea Carboni, Daniele Bronzini e Francesco Bruni, che hanno condiviso con me gli alti e bassi di questa annata, si sono messi in gioco e hanno supportato e sopportato me, che già di per sè è una bella impresa. Grazie alla società che senza snaturarsi mai ha fatto tutto il possibile per meritarsi la decima stagione consecutiva nel campionato nazionale”.

Ci vediamo sabato 13 aprile alle ore 16:00 per l’ultima gara della stagione con il Cus Ancona.
Vi aspettiamo per festeggiare insieme il traguardo raggiunto!

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