Altamarca, parla Nogara: “Il lavoro dello staff tecnico e dirigenziale è stato impeccabile”

Foto: Sporting Altamarca
Porta dello Sporting Altamarca in mani sicure, portieri in mani altrettanto sicure: quelle di Alberto Nogara. Solo il meglio per il club biancoblù, che da tre anni a questa parte può contare sul prezioso lavoro di uno dei precursori della disciplina. Alberto non è, infatti, solo uno dei primi (e più stimati) allenatori di portieri di futsal, ma ha contribuito al riconoscimento del ruolo grazie al lavoro iniziato 12 anni fa con l’A.I.P.P.F., Associazione Italiana Preparatori Portieri Futsal della quale è membro fondatore, assieme ad altri 4 colleghi.
“Ho conosciuto David Calabria partecipando ad un suo stage, da lì è nata una bella amicizia e successivamente – raccogliendo anche i sì di Mancini, Costanzi e Schindler – abbiamo deciso di unire le forze al fine di promuovere e far riconoscere la figura a livello federale, con corsi ad hoc. Nel giro di poco tempo – racconta fiero – ci siamo riusciti: nel 2024, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, si è tenuto il primo corso ufficiale, quest’anno se ne farà un altro e parallelamente stiamo lavorando con l’AIAC per portare i corsi anche a livello regionale. È stata una grande vittoria, ottenuta anche contro chi non ci credeva: abbiamo creato il numero prima della qualità, ma adesso cercheremo di alzare l’asticella proprio attraverso i corsi. Il metodo? Ognuno è libero e porta avanti la propria filosofia, ma facciamo in modo che ci siano chiare direttive principali”.
Da autodidatta a nome di riferimento del futsal. Nogara è davvero un “self made man”.
“Sono partito dal calcio a 11, tra i pali perché secondo quello del numero 1 è il compito più bello, più determinate e che richiede maggior sacrificio. Sono soddisfazioni diverse rispetto a chi gioca fuori, più rare e più sudate. A 15-16 anni giocavo già in Prima Categoria, poi mi sono trasferito in Alto Adige per seguire la carriera militare e ho lasciato tutto. Quando mi sono riavvicinato, mio cognato mi ha voluto con sé nella sua squadra di futsal. Ad un certo punto, però, stufo di prendere pallonate e senza aver mai avuto un allenatore per il mio ruolo, ho deciso di diventare io stesso un preparatore. Ho studiato tanto, ho girato parecchio tra Spagna e Russia, poi ho conosciuto Calabria e tutto si è sviluppato in fretta: siamo uniti da una passione viscerale, mi supporta e mi dà consigli anche adesso. Io ho un anno più di lui, ma – sorride – li accetto volentieri. La condivisione è alla base di tutto, serve relazionarsi, scambiare idee, correggersi. Come dico sempre, questo è uno sport che cammina e bisogna stare al passo. E poi bisogna avere voglia di imparare, perché c’è sempre qualcuno di nuovo dietro l’angolo”.
Un parco portieri di tutto rispetto quello che Nogara ha coltivato all’Altamarca.
“Partiamo dalla prima squadra: Miraglia è un professionista che viene da un delicato infortunio traumatico che lo ha fermato due mesi fa, scalpita e vuole rientrare in campo, ma prima deve tornare a stare bene e poi può pensare a giocare. Poi Kovacevic: non ha giocato tanto, ma si è riscattato nelle ultime 5-6 gare e sta facendo sempre bene”. Applausi convinti anche per i talenti dell’Under 19. “Abbiamo almeno 5 elementi di spessore. Riccardo Pagos, ad esempio, è un 2007 che ha esordito in A2 Elite giocando tutta la gara: ha grandissime qualità e doti, oltre che sani principi. Solo il tempo ci dirà come andrà avanti la sua crescita, ma mi auguro di poterlo seguire ancora per molto tempo. Poi Nicola Cabrio, 2006 ceduto a titolo temporaneo a Futsal Giorgione, dove parlano in maniera entusiasta sia della persona che del giocatore. Processo di maturazione da ultimare: c’è una linea sottilissima tra quello che il portiere è in campo e fuori, spesso i due aspetti sono uno lo specchio dell’altro. Ma le prospettive sono molto buone. Poi Enrico Robazza, passato in C1 al Cosmos Nove e apprezzato in società, Giacomo “Jack” Rossi, che darà grandi soddisfazioni se sarà capace di rimanere con la testa sul campo, e Ludovico Rossetto, portiere in seconda squadra: il suo unico limite è di non aver lavorato in modo specifico in passato, ma perfettamente a suo agio in determinate categorie”.
Sarà proprio l’Under 19 a ripartire con i playoff il prossimo 13 aprile nella sfida al Giorgione di Cabrio, mentre la prima squadra tornerà in campo il 26 aprile in casa contro il Futsal Cesena. Ultime 3 giornate insieme per l’Altamarca a Gigi Pagana, che hanno deciso per la separazione consensuale delle strade a fine stagione.
“Mi dispiace tantissimo, con lui si era creato un sistema di lavoro importante, ma so che ovunque andrà, saprà fare del suo meglio. Purtroppo, le cose non vanno sempre nel modo giusto: dopo 7-8 vittorie di fila che ci hanno portato in testa nel girone di andata, è arrivata un’altra fase calante dovuta ad una serie di infortuni. Il lavoro dello staff tecnico e dirigenziale, così come quello della squadra, è stato sempre impeccabile, ma quando mancano rotazioni, vengono meno anche gambe e lucidità, e questo può portare alle conseguenze che conosciamo. Con Gigi ho sempre lavorato con la massima serenità e posso solo ringraziarlo: insieme abbiamo centrato i playoff al primo anno e la promozione in A2 Elite. Quest’anno non è stato altrettanto benevolo con noi, ma continueremo a lottare come leoni”