Luglio 14, 2025

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OR Reggio Emilia, il direttore generale Giuseppe Fazio fa il punto sul presente e sul futuro della società granata

Foto OR Reggio Emilia

L’Olimpia Regium è al lavoro per preparare la nuova stagione, che a settembre la vedrà prender parte, da neopromossa, al campionato di Serie A2 Élite. Il nuovo direttore generale Giuseppe Fazio fa il punto sul presente e sul futuro della società granata, oltre che sui suoi primi mesi nel nuovo club.

Qual è il bilancio dopo un paio di mesi di lavoro in casa Olimpia Regium?
“Stiamo lavorando duramente sotto tutti gli aspetti senza tralasciare niente, dobbiamo ancora sistemare qualcosina ma ci faremo trovare pronti per l’inizio della stagione”.

A che punto è il cammino verso la nuova categoria?
“L’A2 Élite ha dimostrato in questi anni di essere un campionato molto difficile con squadre attrezzate e giocatori di altissimo livello. L’Olimpia Regium ha dimostrato con i fatti e i risultati di essere una società di alto livello ma l’errore più grande che una società può commettere è pensare di essere arrivata e che non ci sia più niente da migliorare. Su cosa lavorare? Nella cura dei dettagli e nell’organizzazione delle piccole cose che sono quelle che poi spesso vanno a determinare i risultati e le stagioni, non bisogna tralasciare niente, dall’organizzazione di una trasferta a quella di una seduta di allenamento”.

Sul campo la squadra punta forte sulla continuità, senza snaturarsi è la strada giusta per approcciare il campionato?
“Abbiamo scelto di confermare in toto la squadra che tanto ha fatto bene in questi anni, inserendo Aieta che è un giocatore di grandissimo valore sia tecnico che umano che conosce ormai bene la categoria. La strada è quella giusta per me in base alle nostre disponibilità: questa scelta certamente ci darà un vantaggio perché i ragazzi si conoscono e sanno cosa richiede lo staff tecnico, ma dovremo stare molto attenti a non prendere queste certezze con superbia ma solo come buon punto di partenza lavorando duramente per innalzare il livello che questa categoria richiede”. 

C’è qualche altro aspetto su cui porre l’attenzione?
“Ritengo che l’errore più grande sia quello che se hai un robusto budget per prendere giocatori fai bene e rimani in categoria, viceversa sei spacciato. Nulla di più sbagliato: le società si costruiscono partendo dal gruppo dirigenziale che ha il difficile compito di curare tutti gli aspetti e scegliere lo staff tecnico che a sua volta contribuirà alla costruzione della rosa. Qui ho trovato un gruppo di dirigenti e collaboratori che non conoscevo ma che sono la vera forza di questo club, gente che ha una passione e una mentalità pazzesca e che fa capire il perché dei risultati di questi anni, sia in prima squadra che nel settore giovanile. Ho trovato uno staff tecnico competente, coeso e che cura i dettagli, facendo da collante con la squadra; infine, non da ultimo, ho trovato un gruppo di giocatori pronti a tutto per la maglia. Non ho praticamente fatto mercato ma ho lavorato molto di più che gli ultimi anni, con maggiore grinta e cattiveria, perché è in questi casi che si vedono i grandi dirigenti e le grandi società: sono carico più che mai, al campo – come sempre – spetterà il verdetto finale come giudice supremo”.

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