Luglio 8, 2025

Keep Calm and Be Futsal

Tra il passato e il futuro: Simone Chinchio si ritira e si racconta a FutsalNow

Dopo aver annunciato il ritiro dal futsal giocato, Simone Chinchio ha intrapreso una nuova vita. Tra presente, passato e futuro, abbiamo ripercorso insieme a lui le tappe che ne hanno caratterizzato la carriera.

Quando e come hai scelto che saresti diventato portiere?

Già nel calcio facevo il portiere e per fortuna avevo acquisito le basi del ruolo, quando sono passato, in età adolescenziale, al futsal è stato semplice migliorare le tecniche e affinare le qualità…quindi è stato un proseguimento di ciò che avevo intrapreso da bambino“.

Qual è l’esperienza più bella in assoluto della tua carriera?

Non posso mai dimenticare gli anni d’oro nel mio Latina. Però riuscire ad indossare la maglia azzurra e cantare l’inno in campo, sembrerà retorica, ma è qualcosa di indescrivibile…ti riempe il petto d’orgoglio!

Raccontaci qualche aneddoto divertente che hai vissuto in carriera

“L’aneddoto più bello è legato a gara-2 dei quarti scudetto contro il Pescara di Salas, Borruto e Taborda. Dopo aver perso gara-1 in casa, andavamo in Abruzzo quasi rassegnati, convinti di perdere e di concludere la stagione. E invece, riuscimmo incredibilmente a vincere gara-2 e a portare la serie alla “bella”. A 2 minuti dal termine dei supplementari di gara-3, poi, non venne fischiato un fallo netto ai danni di Avellino, che sarebbe costato a Salas il secondo giallo, e sul ribaltamento di fronte venne fischiato un tiro libero a loro favore. Alla fine passarono loro, ma quella vittoria resterà per sempre impressa nella mia memoria“.

Crea il tuo starting five ideale. Unica regola, puoi utilizzare solo giocatori insieme ai quali hai giocato

Avellino ultimo, Battistoni e Lolo Suazo laterali, Marina pivot. In porta? Ovviamente io“.

Cambieresti qualche scelta? Se si, quale?

Latina mi ha dato l’opportunità di crescere e di arrivare in alto, ma probabilmente avrei dovuto allontanarmi un pò di più. E nel 2017, se non fossi andato a Napoli, probabilmente avrei avuto una carriera migliore, anche se non credo di potermi lamentare. Ho raggiunto il mio obiettivo, sono arrivato dove tutti vorrebbero arrivare e l’ho fatto da solo, con le mie forze e senza l’aiuto di nessuno, confrontandomi sempre con me stesso e i miei limiti. E questo è ciò che mi farà camminare per sempre con onore e a testa alta“.

Cosa farai adesso?

Ormai non gioco più ed esco da un anno complicato. Ho una splendida famiglia e una figlia di 7 anni, avevo già intrapreso la strada lavorativa e ad agosto 2024 sono venuto a conoscenza della malattia di mia madre, che è poi venuta a mancare in novembre. In quel momento mi interessava solo stare vicino a lei e godermela quanto più possibile, ed è una scelta che rifarei altre infinite volte. In qualche modo resto comunque legato a questo sport, nel corso della mia carriera ho instaurato ottimi rapporti con allenatori, giocatori, dirigenti e presidenti. Un giorno, chissà, potrei intraprendere la carriera da allenatore o da dirigente“.

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