Daniele Mennini e il richiamo del campo: “Apertissimo al trasferimento fuori regione”

È stato l’artefice principale del capolavoro Real Sesto. Tre stagioni, tre campionati vinti. Con tanto di Coppa Italia di Serie C1 come ciliegina sulla torta. Ora per Daniele Mennini si aprono nuovi interessanti scenari. L’ex coach dei biancoblu, proprio in questi giorni sta valutando le offerte pervenute. Il trasferimento fuori regione appare sempre più probabile.
CAPOLAVORO REAL – Il suo racconto comincia dal triennio vissuto al Real Sesto. “Credo di aver dato tutto quello avevo – afferma, – come allenatore ho lavorato con un gruppo praticamente nuovo ogni anno. Ho cercato di capire come potevo far rendere al massimo le squadre già molto forti, ma sapevo bene che solo con i nomi non saremmo andati da nessuna parte. Ogni gruppo aveva delle porte, ed io insieme a loro dovevo trovare le chiavi giuste per aprirle e superare le difficoltà che puntualmente si presentavano. Vincere tre campionati di fila è stato incredibile, ma il vero capolavoro lo abbiamo compiuto vincendo la Coppa Italia di C1. Una cavalcata trionfale dove abbiamo vinto tutte le partite. La società mi ha dato tanto in questi 3 anni, non ha mai messo bocca sulle mie scelte di campo o di gestione, mi ha lasciato lavorare tranquillamente fidandosi del mio lavoro. Alle volte ho fatto delle scelte, anche impopolari, ma nessuno ha mai detto niente. Siamo cresciuti insieme io come uomo e come allenatore e loro come società, siamo arrivati a giocare in un palazzetto tutto nuovo e mi hanno messo a disposizione tutto per poter crescere“.
ADDIO AMARO – Il finale non è stato dei migliori. “Alla fine dell’anno la società mi ha comunicato che aveva dei dubbi su di me – prosegue Mennini, – francamente non sapevo proprio da cosa potessero derivare, perché il giudice supremo, il campo, ha sempre emesso il proprio verdetto. Su 7 competizioni ne abbiamo vinte 5, perdendo la finale di coppa di C2 ai rigori e la mancata qualificazione alle Final 8 all’ultima partita dove vincevamo 2-0 a otto minuti dalla fine. Quindi sono rimasto spiazzato, perché non capivo da cosa potessero derivare questi dubbi. La realtà è che la storia dei dubbi era una mancanza di coraggio, non hanno avuto la forza di esonerarmi. E ad oggi ancora non ho capito il perché. Quindi mi sono dimesso. Ci sono cose che non hanno un valore economico, la dignità e il rispetto non si comprano da nessuna parte“.
NUOVO INIZIO – Il futuro lo proietta sempre più lontano dalla sua Lombardia ma Mennini non disdegna, anzi. “Ad oggi sto valutando un paio di soluzioni, fra cui uscire dalla Lombardia. Io cerco un progetto serio, l’ho sempre detto la categoria non conta, quando sono arrivato al Sesto erano sesti in C2, e siamo arrivati in A2 in due anni e mezzo“.